Smaltimento toner esausti per stampanti

Smaltimento toner esausti

Cosa bisogna sapere sul toner

I toner sono delle cartucce per le stampanti laser, vengono utilizzati per le stampanti più veloci e sono erroneamente confusi con l’imballo della cartuccia.
Il vero e proprio toner non è altro che la polvere contenuta nelle cartucce.
La polvere è composta da diverse particelle tra cui carbone, resina e ferro ma anche da diversi polimeri che variano dai diversi produttori.
Dove vengono utilizzati? Sono utilizzati nelle moderne stampanti laser, che a differenza delle stampanti ad inchiostro hanno reso il modo di stampare molto più veloce ed efficace.
Le stampanti laser hanno un procedimento di stampa molto diverso da quelle ad inchiostro, perché in quelle ad inchiostro non viene spruzzato il toner, ma avviene grazie al tamburo della stampante lo troviamo collocato sul foglio per poi successivamente viene passato in un riscaldatore che ha la funzione di unire insieme sia il toner che le particelle della carta facendo in modo di produrre ciò che desideriamo stampare.
Inizialmente i toner erano solo di colore nero ma con l’avanzamento della tecnologia sono stati prodotti altri colori primari tra cui il magenta, cyan ed infine il giallo.
Come vengono considerati rifiuti speciali o pericolosi?O Entrambi i casi?
Come abbiamo già detto in precedenza i toner sono un’insieme di polvere finissima contenuta nelle cartucce utilizzate per stampanti, fax e fotocopiatrici laser.
Le cartucce a seconda della polvere contenuta vengono distinte in rifiuti speciali pericolosi e rifiuti speciali non pericolosi. Il codice CER non è altro che un codice che viene immesso dal produttore per legge all’interno per certificarne il prodotto, ce ne sono due: per quelli non pericolosi il codice è 08 03 18, mentre per quelli pericolosi il codice è 08 03 17.

Smaltimento toner esausti

Per smaltirli i toner esausti esistono diversi modi e luoghi, non possono essere messi nei comuni bidoni della spazzatura ma in atri modi qui sotto elencati:
– Isola Ecologica, ovvero un centro di raccolta, aerea, recintata e sorvegliata ed organizzata per la raccolta di rifiuti tra cui legno, rottami ferrosi, rifiuti ingombranti, lampadine a basso risparmio energetico ecc;
– Contenitori specifici che possono trovarsi presso enti pubblici, tra cui banche ed assicurazioni;
– Infine gli Eco-box sono degli appositi contenitori destinati allo smaltimento di cartucce e toner esausti ed in questa categoria rientrano per legge come rifiuti speciali non pericolosi che possono non essere gettati nei normali cassonetti ma
devono essere gestiti da operatori specializzati nel settore.

Smaltimento per aziende

La procedura di smaltimento è molto più complessa rispetto ai privati perché prevede l’azienda deve iscriversi al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (SISTRI) e deve costruire un deposito per le cartucce da smaltire solo per il personale autorizzato.
Per stoccare all’interno del deposito l’azienda deve richiedere alla Camera di Commercio di registro di carico e scarico, non è altro che un documento dove vengono scritti i movimenti dei rifiuti speciali e deve essere conservato per 5 anni, viene compilato entro 10 giorni dall’esaurimento della cartuccia e prima del trasporto. Viene trasportato da un trasportatore autorizzato che compila in 4 copie il FIR (Formulario Identificativo del Rifiuto) che controfirmato dal trasportatore all’azienda, che ha inviato il rifiuto.
Quest’ultimo si occupa della compilazione del Modello unico di dichiarazione ambientale (MUD) per poi presentarlo entro il 30 aprile di ogni anno alla Camera di Commercio del territorio. Nel caso che le cartucce non risultino un rifiuto speciale non pericoloso le aziende in tal caso devono predisporre di Eco-box per contenerli, si tratta di contenitori speciali destinati a questo tipo di rifiuto.
Una volta all’anno quindi l’azienda si occupa dello svuotamento degli Eco Box presso ogni azienda, facendo così i toner possono essere smaltiti molto più facilmente di conseguenza avremo meno inquinamento e più rispetto per la nostra salute e quella dell’ambiente stesso.

Regole per il corretto smaltimento di cartucce e toner per stampanti e fotocopiatrici

Sei un imprenditore e ti stai chiedendo come smaltire correttamente le cartucce e i toner della tua stampante? Sei nel posto giusto, perché in questo articolo andremo proprio a descrivere dettagliatamente tutti gli adempimenti richiesti dalla normativa introdotta nel 2006 ed evitare di incorrere in sanzioni pecuniarie decisamente onerose.
La prima premessa da fare riguarda la tipologia di rifiuti di cui andremo a trattare. I toner e cartucce per stampanti sono infatti considerati rifiuti speciali a tutti gli effetti, anche se non pericolosi. Da ciò deriva un procedimento del tutto particolare necessario per il loro corretto smaltimento.
Basti pensare che questo genere di rifiuti speciali non può essere smaltito all’interno delle normali discariche o isole ecologiche ma necessita di un iter particolare, gestito da aziende specializzate.
Ma perché tanta attenzione verso lo smaltimento dei toner e delle cartucce per stampanti? Negli ultimi venta’anni il loro impiego in ambito lavorativo ha raggiunto livelli esponenziali, al pari della loro appurata tossicità. Si perché toner e cartucce sono decisamente inquinanti e pericolosi per la salute dell’uomo se non correttamente smaltiti.
Quindi cosa bisognare fare per rispettare la normativa, evitare gravose sanzioni ed aiutare l’ambiente? Scopriamolo nel prossimo paragrafo.

Ormai oltre alle aziende di piccole e grandi dimensioni, anche i cittadini privati dispongono nella stragrande maggioranza dei casi di una stampante nella loro abitazione. Per il loro corretto funzionamento necessitano di un toner o di una cartuccia che alla fine del loro ciclo di vita vengono definite esauste. I toner esausti, in virtù della loro particolare composizione, sono considerati rifiuti speciali e quindi necessitano di un modo specifico di smaltimento, previsto sia da norme legislative sia in un’ottica di salvaguardia dell’ambiente. Ne consegue, quindi, che una volta esaurita la loro funzionalità, non possono essere smaltiti nei contenitori per rifiuti che abbiamo in casa o nei cassonetti stradali. Scopriamo insieme come effettuare in maniera ottimale lo smaltimento dei toner esausti.

Come gestire lo smaltimento di toner e cartucce rispettando la normativa

Stabilito che cartucce e toner non possono essere smaltiti nelle normali discariche, è arrivato il momento di scoprire chi dovrà occuparsi dell’intero iter di smaltimento. Toccherà ad aziende altamente specializzata e registrate presso l’Albo Nazionale Gestori Ambientali occuparsi del processo. Solo in questo modo la normativa vigente in tema di smaltimento di rifiuti speciali sarà adeguatamente osservata.
Ovviamente qualsiasi tipo di azienda, dalla piccola impresa a conduzione familiari fino alle grandi aziende, produrrà questa tipologia di rifiuti in un arco temporale più o meno esteso. In tal senso la normativa permette alle imprese di accumulare toner e cartucce per un periodo non superiore ai 12 mesi, superati i quali i rifiuti dovranno essere obbligatoriamente smaltiti. Inoltre la conservazione dei rifiuti speciali non dovrà essere lasciata al caso ma avvenire in specifici contenitori ecologici in grado di conservarli al meglio. Si tratta di una misura di sicurezza per impedire che le sostanze tossiche contenute in cartucce e toner vengano sprigionate nell’ambiente durante il periodo di conservazione.

Che cosa prevede l’attuale normativa

Partiamo innanzitutto con il dire che lo smaltimento dei toner esausti deve essere effettuato solo da soggetti autorizzati all’esercizio di questa attività e a questi enti il cittadino privato deve rivolgersi per conferire i rifiuti speciali. Dal punto di vista normativo, a regolamentare questo ambito di attività è intervenuto il Decreto Legislativo 152 del 2006 che indica le modalità di smaltimento di toner, cartucce laser e a getto d’inchiostro che hanno terminato il loro ciclo di vita. Questi rifiuti speciali devono essere smaltiti tramite operatori autorizzati che, nella maggior parte dei casi, anziché eliminare totalmente i prodotti, riusciranno a rigenerarli, facendo ripartire il loro ciclo di vita. Questo rappresenta un classico esempio di riciclo di un prodotto. Aver inserito le cartucce esauste nella categorie di rifiuti speciali e procedere ad una specifica modalità di smaltimento permette di ottenere diversi vantaggi. Innanzitutto si limita l’immissione in discarica di questo tipo di rifiuti. In secondo luogo, avendo a disposizione la possibilità di riciclare la cartuccia ricaricandola permette di ridurre il consumo di materie prime, come il petrolio necessario per la produzione delle cartucce. Infine, se si è certi che il toner esausto non può più essere utilizzato, sia differenzieranno le parti delle quali è composto, dando luogo a diversi rifiuti come le parti in plastica, in metallo e così via.

L’iter burocratico obbligatorio

Esistono poi tutta una serie di adempimenti burocratici che il produttore del rifiuto (l’azienda che intende smaltire toner e cartucce) sarà obbligato a rispettare. In tal senso bisogna premettere che fino a che il processo di smaltimento non verrà ultimato, tutte le responsabilità rimarranno in capo al produttore del rifiuto, fino alla consegna della quarta copia del formulario.
Il formulario altro non è che un documento rilasciato dall’azienda che si occupa dello smaltimento e che va prodotto in quadrupla copia:
– La prima va consegnata al produttore del rifiuto;
– La seconda al vettore che si occupa del trasporto per conto della ditta di smaltimento,
– La terza alla ditta di smaltimento;
– La quarta ed ultima copia va consegnata al produttore del rifiuto entro 90 giorni.
Si tratta di un documento davvero molto importante perché contiene tutti gli estremi e le informazioni riguardanti la tipologia di rifiuto smaltito ed il suo quantitativo.
Se il produttore del rifiuto è un’azienda con oltre 10 dipendenti esiste un ulteriore adempimento che consiste nel consegnare il modello MUD all’ufficio CCIAA. Si tratta di un obbligo relativo alla normativa dei rifiuti speciali.

 

Come avviene la raccolta dei toner esausti

La normativa in vigore prevede delle modalità specifiche anche per quanto riguarda il modo in cui i toner e le cartucce esauste devono essere raccolte. Nello specifico dovranno essere utilizzati i cosiddetti eco box, dei particolari contenitori non pallettizzati muniti di coperchio e sigillo e realizzati in una colorazione verde brillante. La principale particolarità di questi contenitori è quella di essere realizzati in modo da garantire la perfetta tenuta del rifiuto speciale e quindi di evitare che polveri o liquidi contenuti nel toner possano disperdersi nell’ambiente. Non di rado, la maggior presenza di questi contenitori è in uffici e scuole. Anche la loro collocazione deve prevedere degli specifici accorgimenti in quanto devono essere posti in luoghi freschi e asciutti, al riparo dagli agenti atmosferici e da fonti di calore. Per collocare i toner esausti nel contenitore è opportuno utilizzare l’imballo in plastica presente nella confezione del nuovo toner che si andrà a sostituire.

Lo smaltimento dei toner da parte delle aziende

In virtù della loro maggiore attività, si pensi ad esempio a uffici e banche, le aziende sono tenute in modo particolare allo smaltimento di toner e cartucce esauste. I dipendenti potranno facilmente comprendere se si tratta di un rifiuto speciale tramite il codice ECR posto sul prodotto e posizionarli all’interno del contenitore. L’azienda dovrà avvalersi di ditte specializzate nello smaltimento dei toner che dovrà avvenire con cadenza almeno annuale. L’azienda committente dovrà inoltre essere iscritta al Sistema di Controllo Tracciabilità Rifiuti (SISTRI) e richiedere presso la Camera di Commercio un apposito registro dove dovranno essere registrate tutte le operazioni di carico e di scarico, annotando tutti i movimenti dei rifiuti speciali. Al momento dello smaltimento, l’operatore della ditta dovrà compilare il formulario identificativo del rifiuto in 4 copie. Le aziende, inoltre, dovranno allestire all’interno dei locali aziendali un deposito temporaneo. il cui accesso sarà consentito esclusivamente a personale autorizzato.

Sanzioni amministrative e pecuniarie per chi non rispetta la normativa

Come per ogni disposizione di legge vincolante, anche la normativa che regola lo smaltimento di cartucce e toner prevede sanzioni più o meno severe per colpire i trasgressori.
Le sanzioni pecuniarie possono raggiungere la somma di 15500 euro , partendo da un minimo di 2600 euro. Insomma parliamo di sanzioni di una certa importanza che per un’azienda di piccole dimensioni possono rappresentare un bel problema. La normativa prevede poi anche una sanzione di tipo amministrativo che colpisce gli amministratori di una società, sospendendone la carica per un intero anno.

Sanzioni

Per chi non rispetta gli obblighi di legge rischia pesanti sanzioni da € 1032,00 a € 92.962,00 che possono a sua volta diventare sanzioni penali a carico del titolare dell’azienda. Non rischiare!